Filip Matjaž - Portorose e Pirano
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Filip Matjaž

La cucina ce l’ho nel sangue

Dove lavora?
COB

La sua filosofia
Al COB l’ospite può imparare a conoscere la cucina slovena in un modo divertente, interattivo e del tutto nuovo. 

La sua vision
Vorrei che COB diventasse uno dei migliori ristoranti di questa regione d’Europa.

Un ristorante interattivo
Un’esperienza unica che scaturisce dalle emozioni dell’ospite e si realizza attraverso tutte le fasi della ristorazione: il servizio in sala, la cucina, la scelta delle bevande, l’ambiente, le suppellettili …).


Sono cresciuto a stretto contatto con la ristorazione e l’accoglienza alberghiera, in una famiglia che queste cose le ha nel sangue. E poi ho intrapreso la mia strada, che mi piace ogni giorno di più e mi fa scoprire prospettive sempre nuove. I miei genitori mi hanno sempre incoraggiato e mi hanno sostenuto nella mia crescita. Mi ascoltavano, anche se in realtà erano sempre indaffarati. Il tutto è iniziato un po’ come un hobby. Mi è sempre piaciuto cucinare, dapprima per i miei familiari, poi in una cucina vera dove di solito le cose non sono mai come te le immagini finché non hai provato ... Ma io non mi sono lasciato spaventare. In cucina devi sempre cercare nuove possibilità, nuove sfide che ti facciano crescere e ti plasmino. E’ così che riesci a superare anche le giornate più difficili ... Che in fondo non sono poi così poche. Quest’infinita tavolozza di possibilità che la cucina ti offre è stata in fondo ciò che mi ha convinto a dedicarmi a questo lavoro.

COB (cooking outside the box)

Ho deciso di aprire questo ristorante perché in fondo ho sempre desiderato proporre ai miei ospiti un modo nuovo e diverso di assaporare il cibo e le bevande. La soddisfazione più grande, per me, è avere un ristorante interattivo, dove posso accompagnare i miei ospiti attraverso un’esperienza unica, facendo conoscere loro il nostro territorio. In questo modo posso mettere in pratica tutte le mie conoscenze e offrire nuove opportunità agli astri nascenti della cucina in un Paese piccolo ma molto ricco dal punto di vista enogastronomico.  Allo stesso modo cerco di valorizzare il patrimonio culturale, creando nuove e indimenticabili esperienze culinarie a partire dai prodotti locali.

Com’è nata l’idea di un ristorante interattivo

In realtà l’idea è semplice: il COB è un moderno fine dining restaurant dove la qualità viene prima di tutto: è per questo che possiamo ospitare un massimo di 36 ospiti per volta. Lo dice il nome stesso: COB sta per Cooking outside the box - vogliamo cucinare fuori dagli schemi proposti da altri ristoranti simili. Al COB l’ospite può imparare a conoscere la cucina slovena in un modo divertente, interattivo e del tutto nuovo nel panorama attuale. Un’esperienza unica che scaturisce dalle emozioni dell’ospite e si realizza attraverso tutte le fasi della ristorazione: il servizio in sala, la cucina, la scelta delle bevande, l’ambiente, le suppellettili …).

L’idea di un ristorante come il COB è nata da una passione che è anche un hobby; e, ovviamente, dal desiderio di contribuire alla ristorazione di qualità nel panorama sloveno. Vorrei inoltre che COB diventasse uno dei migliori ristoranti in questa regione d’Europa. Il progetto ha trovato sostegno tra i principali critici e chef della cucina internazionale, a cominciare dall’ex direttore della Guida Michelin per l’Italia, Fausto Arrighi, e dal noto maestro di cucina friulano Emanuele Scarello che detiene già due stelle Michelin. Come Ambasciatore del progetto Slovenia - Regione Europea della Gastronomia sono supportato anche dall’Istituto internazionale per la gastronomia, la cultura, l’arte e il turismo (IGCAT). L’anno scorso ho partecipato come concorrente per la regione slovena del Litorale (Primorska) alla competizione Young Chef Award 2017 organizzata proprio dallo IGCAT, piazzandomi al terzo posto con il mio piatto “I gusti del mare sloveno” (Taste of the Slovenian sea), diventando appunto ambasciatore IGCAT per candidatura della Slovenia a Regione Europea della Gastronomia.

Nella cucina del COB lavorano altri due cuochi che facevano parte della rappresentanza giovanile slovena e che hanno collaborato con noti chef sloveni e stranieri (Jagodic, Volčič, Kavčič, Scarello, Guarino ...), aggiungendo al proprio curriculum anche un’esperienza lavorativa presso uno dei migliori ristoranti al mondo, il Fat Duck di Londra diretto da Heston Blumental.