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Il sassofonista e musicista jazz Jure Pukl e il coreografo e ballerino di flamenco e danza contemporanea Urška Centa iniziano la loro sinergia scenica con un progetto che intreccia musica elettronica e acustica con la danza e il suo suono. In esso esplorano le dimensioni del rapporto tra movimento e suono nello spazio, creando una serie di sensazioni, forme e atmosfere tangibili e reali che allo stesso tempo mantengono il loro mistero e la loro invisibilità. Alla soglia dell'invisibile, ci sono sia suoni che immagini all'intersezione di tempo e spazio, impressioni emozionanti e sensibili nell'unione di due creatori di due mondi diversi, ciascuno che guarda dal proprio balcone lontano verso la comune solitudine. I loro ricordi, le loro esperienze, pensieri e desideri si fondono gli uni negli altri e vengono osservati attraverso il movimento e il suono per raccontarsi qualcosa di bello, essenziale e liberatorio. Insieme a loro, i creatori stanno costruendo uno spazio in cui è ancora possibile ascoltare il silenzio in questi tempi difficili e dedicare un po' di tempo alla ricerca di un essere umano simile nel proprio riflesso. approcci creativi all'espressione musicale-danza-performativa e si interroga sulle innovazioni nella comprensione dell'azione artistica contemporanea, dove è interessato al rapporto tra forma strutturata e improvvisazione. Con il progetto, i creatori attraversano i confini del proprio mezzo creativo, camminano lungo il confine delle definizioni di genere e formato e cercano nuove combinazioni e contesti per la coesistenza scenica di ballerini e musicisti. Il progetto è anche caratterizzato da una domanda sostanziale sulla materialità del rapporto della performance scenica con lo spazio e il pubblico.